Tanti modi per bere il bitter

Bitter Bitter

Bitter significa amaro e in effetti i macerati botanici che rientrano in questa categoria hanno tutti un gusto più o meno amaro, abbastanza secco, ammorbidito in alcuni casi da una minima percentuale di zuccheri.

Di bitter ce ne sono molti e alcuni di essi sono particolarmente noti al grande pubblico, a partire dal Campari. Si possono bere così come sono, ma il sapore forte porta in genere a miscelarli, con semplice acqua o all’interno di cocktail e aperitivi.


Il bitter così com’è

Un gusto amaro che viene reso complesso da varie essenze botaniche e spezie. Questo è ciò che si trova in una lacrima di bitter nel bicchiere, un po’ ostico da bere così com’è, in purezza. Per questo anche chi ama gustare il sapore intenso del bitter senza aggiunte preferisce effettivamente annacquarlo, magari con acqua frizzante o selz. Esistono anche delle versioni già miscelate anche per questo tipo di classico aperitivo; una delle più note è il Campari Soda, un insieme appunto di bitter e acqua frizzante. Il risultato è più leggero, sia dal punto di vista del gusto che per il tasso alcolico della bevanda, cosa che la rende adatta anche come piacevole aperitivo.


Il bitter come aperitivo

Il bitter alleggerito è già perfetto così, magari freddo o con del ghiaccio. È però un classico, che si trova in tutti i bar d’Italia, la mescolanza di bitter con vino, fermo o frizzante; in sostanza è lo spritz preparato con un bitter a scelta, tra i vari disponibile, che si adatti ai gusti di chi desidera questo tipo di aperitivo. Il sapore molto amaro ed erbaceo si mescola perfettamente con quello del vino, infatti questo tipo di aperitivo sta riscuotendo grandissimo successo in tutto il mondo, non solo nel nostro Paese. Altrettanto usato è anche il bitter con una bibita alla frutta, come ad esempio cedrata o aranciata amara. In questi casi si ammorbidisce il sapore amaro approfittando dello zucchero presente nella bibita. Il risultato è anche poco alcolico, adatto anche per un aperitivo estivo. Si usano in questo modo anche i bitter dal gusto più intenso, quelli venduti in minuscole bottiglie, che si versano a gocce o a splash, propriamente chiamati bitter aromatici, con gradazione alcolica superiore al 40%.


I bitter nella miscelazione

Sono poi veramente numerosissimi i cocktail che contengono il bitter tra i loro vari ingredienti. Alcuni utilizzano i bitter “meno” alcolici, come avviene nell’Americano o nel Negroni, due miscelazioni iconiche in cui il gusto secco viene esaltato dall’aggiunta di vermouth e gin. Un classico di tutti i bar italiani è il Milano-Torino, preparato con bitter e vermouth. I bitter aromatici, quelli di cui si usano solo poche gocce per ogni bicchiere, si sfruttano anch’essi in vari cocktail classici. Come ad esempio nel Pisco sour, o nel Manhattan, nel Rob Roy. Chiaro poi che il singolo bartender può utilizzare l’aroma secco e amaro dei bitter come meglio crede, per dare un accento originale alle sue creazioni o per modificare le ricette classiche.

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